Tra le tante tradizioni che affondano le radici nel cuore della Penisola Sorrentina, quelle legate alla Pasqua rappresentano senza dubbio le più sentite, le più antiche e, per molti versi, le più suggestive. Non si tratta solo di riti religiosi, ma di un vero e proprio patrimonio culturale e spirituale che ogni anno coinvolge l’intera comunità, unendo fede, folklore e memoria collettiva.
La Domenica delle Palme: fede e leggenda
Le celebrazioni pasquali iniziano con la Domenica delle Palme, giorno in cui si rievoca l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. A Sorrento, i rami di palma vengono simbolicamente sostituiti da ramoscelli d’ulivo benedetti, spesso arricchiti con piccoli caciocavalli o confetti colorati, secondo una leggenda locale che racconta di una schiava saracena salvata dai sorrentini durante un tentativo di invasione. La ragazza giunse in chiesa nel momento della processione degli ulivi e, come segno di gratitudine, distribuì ai presenti dei confetti da un sacchetto, allora sconosciuti in Penisola.
Inoltre, per ringraziare la comunità di Sorrento, la saracena insegnò loro, a confezionare le
palme di confetti, che da allora diventarono parte integrante della celebrazione della Domenica
delle Palme. Ancora oggi, questi confetti adornano le palme pasquali in segno di pace e di
protezione.


Il Giovedì Santo: riti, silenzi e tradizioni
Il Giovedì Santo è il giorno della spiritualità intensa: dalla mattina, con la benedizione dell’olio
crismale in Cattedrale, fino alla sera, quando la città si trasforma in un grande pellegrinaggio di
fede. I fedeli partecipano alla celebrazione dell’Ultima Cena e alla suggestiva lavanda dei piedi,
mentre le chiese si adornano con i cosiddetti “Sepolcri”, altari riccamente allestiti con grano
germogliato, fiori e luci. La notte si anima con lo “struscio” e la tradizionale visita ai Sepolcri, un’usanza ancora oggi molto seguita, sebbene non certificata dalla dottrina. Ogni fedele visita da cinque (come le piaghe di Cristo) a sette (come i dolori della Madonna) Sepolcri.
Le Processioni del Venerdì Santo: il cuore pulsante della Pasqua sorrentina
Ma il culmine della Settimana Santa arriva tra la notte del Giovedì e il Venerdì Santo, con le solenni e commoventi processioni degli incappucciati. Sono oltre venti i cortei religiosi che attraversano i comuni della costiera, ma è Sorrento ad accogliere due tra le più celebri e partecipate: la Processione Bianca e la Processione Nera.
La Processione Bianca
Organizzata dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Monica, ha luogo alle prime luci dell’alba del Venerdì Santo. I confratelli, vestiti di bianco e con il volto coperto da un cappuccio, sfilano in silenzio per le vie della città, accompagnati da fiaccole, canti antichi e dalle note struggenti del Miserere. Il corteo rappresenta simbolicamente la Madonna che vaga nella notte alla ricerca del Figlio appena arrestato. Le strade ancora buie, il silenzio interrotto solo da passi lenti e preghiere sussurrate, creano un’atmosfera di intensa suggestione.
Oltre alle figure della Madonna e dei confratelli, la processione è arricchita da quadri viventi portati a spalla, raffiguranti episodi della Passione: l’Ultima Cena, l’Orto degli Ulivi, la Flagellazione. Ogni confratello ha un ruolo preciso, assegnato secondo criteri di tradizione familiare o merito all’interno della confraternita.
La Processione Nera
La sera dello stesso giorno si svolge la più solenne Processione del Cristo Morto, organizzata dalla Venerabile Arciconfraternita della Morte. I confratelli indossano una tunica nera con cappuccio, segno del lutto e della penitenza. La processione accompagna il simulacro del Cristo morto e della Madonna Addolorata, circondati da lanternoni, croci, simboli della Passione e da marce funebri eseguite da bande musicali.
Questa processione risale al XVI secolo e conserva ancora oggi una straordinaria intensità. Le
strade sono illuminate solo dalle torce dei portatori, e le statue lignee, custodite gelosamente durante l’anno, emergono in tutta la loro drammaticità sotto la luce tremula. Lungo il percorso, la folla si raccoglie in un silenzio commosso. Il canto del Miserere, eseguito dai confratelli in coro, crea un momento di profonda emozione collettiva, che spesso porta le persone alle lacrime. In molti casi, la partecipazione alle processioni si tramanda di padre in figlio, in un rito di passaggio familiare che rafforza il legame tra le generazioni e la propria identità culturale.
La Pasqua e la gioia della rinascita
Il Sabato Santo culmina nella Veglia Pasquale in Cattedrale, con l’accensione del fuoco nuovo,
simbolo di rinascita e speranza. Le campane, rimaste mute dal Giovedì, tornano a suonare,
annunciando la Resurrezione. La città si riempie di luce e di colori, la primavera esplode nei cuori e nelle strade e immancabile è la Pastiera napoletana, dolce simbolo della tradizione campana, con il suo profumo inconfondibile di grano, ricotta e fiori d’arancio.
Pasquetta: natura, arte e gusto
Il Lunedì dell’Angelo, noto come Pasquetta, è occasione per godere delle bellezze naturalistiche e artistiche della penisola. Gli ospiti di Villa Coralia soggiorneranno in un punto strategico anche per trascorrere la Pasquetta tra natura arte e gusto. Escursioni, picnic e visite culturali animano la giornata: dal fascino misterioso del Vallone dei Mulini, alla quiete senza tempo del Chiostro di San Francesco, fino alle terrazze panoramiche affacciate sul Golfo di Napoli. Per chi desidera spingersi oltre, mete come Pompei, Capri, Positano o Napoli sono facilmente raggiungibili e perfette per concludere in bellezza le festività pasquali.
Se avete la fortuna di trovarvi da queste parti durante la Settimana Santa, lasciatevi trasportare da
questa atmosfera unica: la Pasqua sorrentina saprà toccarvi nel profondo.
Per vivere pienamente questa esperienza, Villa Coralia è la scelta ideale: situata a pochi minuti a piedi dal centro storico di Sorrento, consente di assistere comodamente allo sfilare delle suggestive processioni del Venerdì Santo, senza rinunciare alla tranquillità e al comfort di una dimora elegante immersa nel verde.